
Il Coordinamento nazionale dei Comitati SeNonOraQuando? aderisce all’appello del movimento femminista delle donne turche contro la recessione dalla Convenzione di Istanbul.
La Turchia è stato il primo paese a firmare la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica nel 2011 ed è un paradosso che ora sia il primo Paese a recedere dalla Convenzione.
Subito è partito l’appello “Ci rifiutiamo di ritirarci dalla Convenzione di Istanbul!” della Mor Çatı Women’s Shelter Foundation, organizzazione femminista fondata nel 1990 con la creazione di centri antiviolenza e case rifugio, da sempre al centro delle lotte per l’affermazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali delle donne in Turchia .
Si legge tra l’altro nell’appello che “ Ritirarsi dalla Convenzione di Istanbul significa cancellare la promessa di combattere la violenza contro le donne fatta a livello internazionale e non riconoscere gli obblighi assunti come Stato di combattere la violenza maschile, condannando le donne a subire violenza.” In Turchia e ovunque nel mondo, vogliamo ribadire che combattere la violenza contro le donne è una questione assolutamente prioritaria che deve essere assunta senza giustificazioni rispetto alle tradizioni culturali dei diversi paesi che non possono essere una scusa per sottrarsi alle politiche di prevenzione, di lotta alle discriminazioni e di protezione delle donne vittime di qualsiasi tipo di violenza e che proprio la Convenzione di Istanbul prevede e garantisce.
Il Coordinamento nazionale dei Comitati Snoq? si unisce all’appello del movimento femminista turco e chiede al nostro Governo e al Governo dell’Unione Europea una forte presa di posizione contro questa decisione che preoccupa tutte le donne europee e che avrà ripercussioni in tutta l’Europa. .
Questa risoluzione della Turchia ci riguarda tutte e tutte insieme dobbiamo rispondere a questa provocazione perché la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani che si sta intensificando in tutto il mondo e noi non lo possiamo permettere.
Il testo originale dell’appello in inglese è disponibile a questo link:
Ringraziamo D.i.RE Donne in Rete contro la violenza per aver tradotto l’appello in italiano qui