Il coraggio delle donne

La Repubblica 10 settembre 2021 – Cristina Comencini

Sui giornali e in rete scorrono le immagini delle donne più coraggiose del mondo: scendono in piazza nei loro abiti lunghi ma a viso scoperto, davanti a uomini che le odiano e le vorrebbero a casa. Sono bellissime, di tutte le età. Non hanno paura di rischiare la loro vita, non rinunceranno alla libertà che abbiamo conquistato anche noi da sole, come loro. Si discute molto sui giornali se si possa esportare la democrazia.

Si può se esiste un soggetto politico che vuole la democrazia e la libertà, che lotta per conquistarle. Ora sappiamo che esiste: le donne afghane sono il nuovo soggetto politico di domani. Ci potranno volere decenni ma non si arrenderanno. Dopo aver visto il mondo rovesciato, essersi svegliate la mattina con l’idea che rispettare la religione non vuol dire coprirsi dalla testa ai piedi, che non c’è niente di male ad avere un corpo di donna, che sposarsi è una scelta, dopo aver sentito nell’aria del mattino la gioia di raggiungere il posto di lavoro, il banco di scuola, l’amico o l’amica al caffè, il dottore all’ambulatorio, non si può tornare indietro, è successo anche a noi.

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RAI: sette uomini per sette nuove nomine

Laura Onofri

Sette uomini per sette nuove nomine: non certo un bell’inizio per i nuovi vertici Rai. Carlo Fuortes, da poco nominato amministratore delegato dell’azienda ha infatti proceduto al rinnovo di sette importanti ruoli che tengono sotto controllo i conti aziendali ed evocando a sè, ad interim, quello di direttore generale.

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Tull Quadze/ Tutte le donne Sabato 25 Settembre ore 14 Roma Piazza del Popolo

La voce delle donne per prendersi cura del mondo

SABATO 25 SETTEMBRE ORE 14 Roma PIAZZA DEL POPOLO 

Dalla pandemia abbiamo imparato una lezione: lottare per praticare quella cura che ha al centro la vita degli esseri umani, della natura e di tutti i viventi. Altrimenti, la risposta sarà sempre la stessa: ingiustizia, disuguaglianza, sfruttamento degli esseri umani e della nostra terra e alla fine guerra e distruzione.

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Nel 2021 non siamo ancora davvero «libere di abortire».

Ma le ragazze non ci stanno: «Conoscono i loro diritti e sono disposte a battersi per difenderli»

Corriere della sera. La 27 ora – 2 settembre 2021 Chiara Servegnini

Nel 2021, in Italia, c’è ancora bisogno di chiedere allo Stato di «garantire concretamente il libero accesso all’aborto»? La risposta si può trovare nelle frasi che ricorrono nei manifesti della campagna «Libera di abortire», promossa da Radicali Italiani insieme a IVG ho abortito e sto benissimo, Non è un veleno, UAAR, Giovani Democratici Abruzzo, Giovani Democratici Milano, Si può fare e Take… Action!. 

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Legge Golfo-Mosca compie 10 anni: Noi Rete Donne organizza incontro

Giovedì 23 settembre sarà presente la Ministra Elena Bonetti all’incontro organizzato da Noi Rete Donne e NOIDONNE in occasione del decennale della legge Golfo-Mosca

Mercoledi, 01/09/2021 – Giovedì 23 settembre (h 18,00) partecipa la Ministra Elena Bonetti all’incontro organizzato da Noi Rete Donne e NOIDONNE in occasione del decennale della legge Golfo-Mosca.
“A 10 anni dall’applicazione della L. Golfo-Mosca: le nostre proposte”
presentano e coordinano
Daniela Carlà e Antonella Roselli
Introduce
Fabiana Massa
Intervengono
Giovanna Badalassi
Maria Cristina Cataudella
Marilisa D’Amico
Antonio Nicita
Laura Onofri
Serenella Pizzoferrato
Sonia Sandei

Coordinamento organizzativo: Sabrina Cicin

La casa delle donne Lucha y Siesta di Roma è salva, ma i luoghi delle donne vanno protetti

The Vision – 27 agosto 2021 – Jennifer Guerra

Dopo anni di incertezza e mobilitazione, la vicenda della Casa delle donne di Roma Lucha y Siesta sembra essere arrivata a una conclusione positiva. La regione Lazio ha infatti vinto l’asta tenutasi il 5 agosto per l’immobile di via Lucio Sestio 10, riconoscendo così il valore sociale e politico di uno spazio femminista che da più di dieci anni funge da sportello antiviolenza, casa rifugio e luogo di cultura. 

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ledonnexledonne

In questa situazione drammatica in cui migliaia di bambine, ragazze, donne in Afghanistan sono vittime inermi di rappresaglia per il solo fatto di essere donne, le donne italiane non stanno a guardare.

Vogliamo concretamente dare un supporto alle donne e alle loro famiglie che arriveranno dall’Afghanistan.Chiunque voglia e possa dia la propria disponibilità per:

l’accoglienza di donne o famiglie, offrendo sin d’ora un sostegno economico e morale per un periodo determinatol’accompagnamento

il disbrigo di pratiche varie (anagrafe, scuola, università);

l’insegnamento della nostra lingua;

l’assistenza medica;

la formazione e l’inserimento anche in piccoli contesti lavorativi;

l’assistenza legale

e tutto quanto possa servire a facilitarne l’accoglienza e l’orientamento nel nostro Paese per riprendere in mano le proprie vite ed alleviare la sofferenza di questi giorni drammatici.

Certamente auspichiamo la creazione di corridoi umanitari che consentano alle famiglie in difficoltà di lasciare l’Afghanistan, ma nel frattempo vogliamo raccogliere sin da subito l’adesione di quante più persone possibili (e in particolare, crediamo, delle donne) affinché vi sia un concreto supporto al lavoro delle organizzazioni dedicate alla gestione dei rifugiati e un segno tangibile della concreta volontà delle donne italiane di essere a fianco delle donne afghane.

Per aderire scrivi a info@ledonnexledonne.org indicando oltre al nome e cognome, comune di residenza, il tuo indirizzo email, il tuo numero di telefono e che tipo di disponibilità puoi offrire.

Noi Rete Donne scrive a Kamala Harris

Rome, 17th August 2021

Dear Ms. Vice President,

we would like to introduce ourselves: we are a network of Italian women who have been working for several years to promote the path towards gender equality in our country, with a particular emphasis on women’s rights in the work place and in the field of representation.

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Noi Rete Donne Su Afghanistan

Continuano a moltiplicarsi appelli e lettere per la drammatica situazione, in particolare delle donne, in Afghanistan

Si registrano notizie su aggressioni e crimini ai danni delle Donne, la ricerca “casa per casa” in particolare di coloro che hanno collaborato con il contingente occidentale, il rapimento di donne nubili da destinare al matrimonio forzato con combattenti, un particolare accanimento nei confronti delle donne giornaliste. Preoccupa in particolare il destino delle donne che si sono impegnate in organizzazioni della società civile e che si sono impegnate sui temi della parità di genere, con il sostegno della cooperazione italiana.

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Appello per l’Afghanistan

Come donne italiane che hanno a cuore e si battono per i diritti delle donne, siamo estremamente preoccupate per la minaccia che l’offensiva dei talebani, ampiamente prevedibile con il ritiro delle truppe americane e della NATO dall’Afghanistan, rappresenta per i diritti democratici della popolazione afgana ed in particolare i diritti delle donne afgane all’autodeterminazione.

Riteniamo che l’arretramento dei diritti delle donne afgane, si collochi in un contesto più ampio di rischio di arretramento dei diritti di tutte le donne e della comunità LGBTI come possiamo vedere nella stessa Europa in paesi come la Polonia e l’Ungheria, dove nel nome della protezione dei valori della famiglia tradizionale patriarcale vengono compressi i diritti delle singole persone e dove sotto il pretesto del rispetto della diversità culturale, vengono accettate tacitamente regole lesive dell’autodeterminazione degli individui, in particolare delle donne.

Facciamo appello al Governo e ai/alle parlamentari in Italia ed in Europa perché venga assunta una presa di posizione del Governo italiano e dell’Europa e si richieda:

-che non vengano fatti accordi in cui i diritti delle donne diventino merce di scambio;

-la sospensione dei rimpatri forzati in paesi dove non sono garantite le libertà democratiche;

-l’apertura di canali umanitari per accogliere e dare protezione alle persone che non sentono garantita la loro sicurezza in Afghanistan.

SE NONORA QUANDO? COORDINAMENTO NAZIONALE COMITATI