Fondo Pro-vita, proteste in Circoscrizione

Corriere della sera Torino 9 giugno 2022 – Giulia Ricci

La rete +194 voci, nata per difendere il diritto all’aborto, ha deciso di manifestare durante il Consiglio della Sei in cui sarebbe dovuta passare al voto la mozione di Marrone (FdI) a sostegno del fondo «Vita Nascente»

Cittadini e attiviste chiedono spiegazioni, e i consiglieri di Fratelli d’Italia scappano dalla seduta. È successo in Circoscrizione Sei, dove la rete +194 voci, nata per difendere il diritto all’aborto, ha deciso di manifestare durante il Consiglio dell’ente decentrato.

Oggi pomeriggio 8 giugno, infatti, sarebbe dovuta passare al voto la mozione a sostegno del fondo «Vita Nascente» dell’assessore regionale Maurizio Marrone. L’uomo di FdI della giunta Cirio, già balzato alle cronache per il tentativo di far entrare i pro-vita nei consultori, ha voluto e fatto approvare un fondo da 400 mila euro per le associazioni anti-abortiste. «Il fondo, alimentato con soldi pubblici — spiegano dalla rete +194 voci — sarà erogato ad associazioni private che li erogheranno (4 mila euro a donna) alle prime cento donne che convinceranno a non abortire. È una mancetta patriarcale e paternalistica che non risolve nessun problema. Le donne hanno bisogno di lavoro non precario, continuità e dignità di reddito e di servizi. Chiediamo quindi, nel pieno spirito della legge 194/1978, di utilizzare i soldi pubblici per rafforzare gli organici e la strumentazione dei consultori pubblici, di fornire contraccezione gratuita alle e ai giovani entro i 26 anni».

Ecco perché una nutrita delegazione di associazioni, ma anche normali cittadini, ha partecipato insieme alla rete al Consiglio della Sei, accolta da un blindato della polizia. Gli eletti di maggioranza, però (in questo caso del centrodestra), hanno chiesto la verifica del numero legale e, una volta caduto, se ne sono andati. «Vergogna, siete peggio dei fascisti», le urla risuonate dal pubblico. «Banchi vuoti — commenta la capogruppo regionale del M5S, Sarah Di Sabato, insieme ai suoi eletti della Sei —, per la totale incapacità di Fratelli d’Italia di difendere davanti ai tanti cittadini presenti in aula la propria mozione a sostegno dei contributi alle associazioni antiabortiste. Insomma, prima depositano questi atti e poi se ne vergognano così tanto da voler abbandonare l’aula». Ma Di Sabato aggiunge: «Mi chiedo come verranno davvero usati questi 400 mila euro: un regolamento non c’è ancora. D’altronde, come individuare chi spinge le donne a non abortire? Non esistono criteri oggettivi, è solo una marchetta». Come lei anche la capogruppo dem in Sala Rossa, Nadia Conticelli: «La vita nascente ha bisogno di lavoro per le donne, servizi per le famiglie, con la giusta dotazione di personale e di mezzi, istituzioni che tutelino e applichino la legge194 e non ne strumentalizzino il contenuto a meri fini elettorali».