No al disegno di legge regionale “Allontanamento 0”

Ecco la lettera che il Comitato Zero Allontanamento 0, di cui Se non ora quando? fa parte ha inviato a tutti gli aderenti al Comitato. Ricordiamo che oggi 4 ottobre ci sarà una mobilitazione davanti al consiglio regionale alle ore 9 e alle ore 17

Carissim* aderenti al “Comitato Zero Allontanamento Zero”,
il 27 settembre il Consiglio Regionale ha avviato in Assemblea la discussione del disegno di legge
(n. 64) “Allontanamento zero”.


Ci dispiace constatare che nonostante l’opposizione ampia della società civile (sindacati,
Camere Minorili, Ordine degli Assistenti Sociali, Ordine degli Psicologi, Docenti Universitari di tutta
Italia, Associazioni, alcuni esponenti ecclesiastici, esperti di politiche per i minori), dopo due anni
di consultazioni e audizioni in IV Commissione Consiliare, dopo un’indagine conoscitiva, voluta
dalla stessa Commissione, la Giunta regionale ha deciso di portare in Aula il PRIMO testo
approvato in data 22/11/2019.
La Giunta infatti non ha voluto attendere che venisse licenziato dalla IV Commissione il testo
emendato, frutto di tanti sforzi collettivi e della stessa amministrazione regionale, nel totale
disprezzo delle proposte e degli emendamenti presentati.
Sottolineiamo che anche 44 Comuni si erano già espressi contro il ddlr “Allontanamento Zero”:
Torino, Cuneo, Verbania, Moncalieri, Collegno, Settimo, Grugliasco, Pinerolo, Chieri, Savigliano,
Bra, Saluzzo, Rivalta, Piossasco, San Mauro, Alpignano, Rivarolo, Leinì, Santena, Gassino,
Druento, Bruino, Cumiana, Luserna, Villanova d’Asti, None, Strambino, Sant’Antonino, Torre
Pellice, Airasca, Piobesi, Osasco, Oulx, Candia, Nomaglio, Massello, Rueglio, Lauriano, Baveno,
Castelletto Ticino, Vigliano Biellese, Verrone, Valdilana, Calamandrana. Oltre al Consiglio della
Città Metropolitana di Torino.
ADESSO SI RIPARTE DA ZERO.
Ricordiamo i punti chiave del dissenso verso il ddlr “Allontanamento zero”. Si tratta di un disegno
di legge:

  • che affronta in modo inadeguato i problemi dei minori e delle famiglie in difficoltà,
    demonizzando i provvedimenti di protezione dei minori;
  • fondato su un’idea anacronistica e adultocentrica della famiglia, in cui prevalgono i legami
    di sangue sul benessere delle persone e il diritto degli adulti su quello dei minori;
  • inattuabile perché non prevede risorse aggiuntive (per aiutare davvero le famiglie e i
    minori sono necessari investimenti nel settore educativo sociale e sanitario e non un trasferimento
    di fondi, rischiando di lasciare scoperti altri settori!);
  • centrato sulla convinzione che sia sufficiente fornire un contributo economico per
    risolvere problemi gravi delle famiglie (le dipendenze non si risolvono con un contributo, la
    violenza non si elimina con denaro, Il maltrattamento non si cancella con un reddito aggiuntivo);
    come facciamo a non pensare ai bambini invisibili, a quelli maltrattati, alle vittime di infanticidio?!?
  • che non tiene conto del fatto che l’affidamento e l’accoglienza in comunità costituiscono un
    supporto alla famiglia e al bambino.
    La propaganda nata intorno al disegno di legge regionale inoltre continua a fornire dati scorretti
    rispetto ai provvedimenti di sostegno dei minori:
  • gli allontanamenti in Piemonte riguardano fortunatamente una porzione molto piccola della
    popolazione minorile della regione, circa lo 0,23% (2020) e 0,24% (2021);
  • tra i minori in difficoltà il 98% viene seguito in famiglia o nella cerchia parentale;
  • a differenza del trend nazionale che vede la ripresa degli inserimenti in struttura (che superano
    gli affidi familiari), in Piemonte continua a prevalere l’accoglienza in famiglia affidataria (64%);
  • secondo i dati del Comune di Torino 2021, i minori allontanati presentano
    contemporaneamente più fattori di rischio gravi nel loro contesto di origine (fino a 6, con una
    media oltre 2).
    Non permettiamo che la tradizione di solidarietà ed accoglienza che ha sempre caratterizzato il
    Piemonte venga smantellata da una propaganda che non guarda in faccia nessuno, tanto meno
    chi non si può difendere!
    Stiamo organizzando, per coordinare nuovamente le forze e trovare la modalità per esprimere
    pubblicamente in modo efficace il nostro dissenso: