AGENDA EUROPA – Nuovi articoli

Recentemente vi abbiamo aggiornato sulle attività di Agenda Europa, una rete di lobby cristiana ultraconservatrice con circa 400 membri provenienti da 30 Paesi diversi, pubblicando la traduzione di un articolo di Klementyna Suchanow, attivista polacca, su Onet Wiadomosci , 22 marzo 2024.

Quell’ articolo ed i seguenti sono basati su quasi quattromila e-mail che coprono gli anni tra il 2013 e il 2019 trapelate dalla rete Agenda Europa e sono stati realizzati grazie alla collaborazione di diversi media europei: Onet (Polonia), OpenDemocracy (Gran Bretagna), Dagens ETC (Svezia), Investico for De Groene Amsterdammer (Paesi Bassi), Novosti (Croazia).

Sian Norris su Open Democracy, il 25 marzo 2024, approfondisce le recenti attività di Agenda Europa, e rivela come attivisti e politici anti-aborto e anti-LGBTQ+ statunitensi, russi ed europei fossero in costante contatto, offrendo sostegno alle campagne locali e nazionali. Le azioni del gruppo includono campagne sui referendum che hanno impedito con successo la parità dei diritti matrimoniali, sfidando gli appelli a porre fine alla violenza di genere e influenzando l’aumento dei sentimenti anti-aborto e anti-LGBTQ+ e il processo decisionale in diversi paesi europei.
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Romy van der Burgh, Marieke Rotman e Allart van der Woude  su De Groene Amsterdammer il 4 aprile 2024 approfondiscono il ruolo dell’ European Christian Political Movement (ECPM), il piccolo partito europeo gestito dal partito di coalizione olandese Christian Union, nel diffondere il razzismo, la misoginia e l’omofobia di Agenda Europa. ECPM ha sempre usato il suo posto a Bruxelles per combattere contro la legislazione europea sui diritti di aborto, eutanasia e matrimonio tra persone dello stesso sesso.
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Le email hanno anche rivelato che nel 2019, dopo che Neil Datta, Executive Director dell’European Parliamentary Forum for Sexual and Reproductive Rights, ha pubblicato un rapporto su Agenda Europa e il suo manifesto “Ristabilire l’ordine naturale”, il gruppo si è sciolto. Gli amministratori hanno scritto che continueranno con un altro nome: Vision Network.
Trovate qui il Rapporto in italiano, tradotto da Se Non Ora Quando? Torino

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