DENIM DAY 2023

Anche quest’anno Break The Silence per la terza volta a Torino, città in cui ha visto l’iniziativa nascere, e in
altre città italiane, organizzerà un flash-mob in occasione del Denim Day, giornata mondiale di
sensibilizzazione contro la violenza di genere e in particolare contro la vittimizzazione secondaria o
victim blaming, il famoso “te la sei cercata!”.

Il Denim Day prende tristemente il nome da una sentenza della Corte di Cassazione italiana degli anni Novanta: tale sentenza, nel 1998, annullò una condanna per stupro a carico di un 45enne poiché “la vittima di 18 anni indossava jeans aderenti e dunque difficili da togliere senza il consenso della vittima”.
Questo giorno viene celebrato in tutto il mondo grazie all’istituzione della giornata da parte dell’associazione californiana Peace Over Violence, che chiede in questa giornata come atto politico contro la violenza di genere di indossare i jeans, e, nonostante il Denim Day prenda il nome da un fatto italiano, non è ancora molto conosciuto qui: per questa ragione, vorremmo rendere maggiormente visibile questa giornata internazionale anche nel nostro Paese.
Per fare ciò, la nostra associazione da tre anni ormai organizza un flashmob che attiri più attenzione possibile rispetto al solo indossare i jeans.

L’iniziativa consiste nell’invitare chiunque voglia partecipare a: portare un paio di jeans da stendere in piazza insieme a tutte le altre persone presenti, esibendo questo simbolico oggetto in un luogo pubblico e invitando chi assiste a riflettere sull’accaduto e sul fenomeno sociale della vittimizzazione secondaria. Inoltre, ogni anno, i jeans raccolti sono donati ad associazioni o enti che necessitano di vestiti.

L’evento verrà svolto su più piazze italiane, cercando di avvicinare più persone possibili alla Giornata del Denim Day, e sarà inoltre accompagnato da un flashmob online sulla pagina instagram,
chiedendo di taggare la pagina @breakthesilence_ita in foto con jeans con hashtag quali #èstuproanchecoijeans
e #itsrapealsowithjeans.
Anche Torino accoglie il flashmob organizzato dall’associazione Break The Silence Italia con la collaborazione di molte altre associazioni torinesi, tra cui Più194Voci, Progetto Nud, SeNonOraQuando?, Casa delle donne Torino, Swap Party, Torino Città per le donne, Teatro al femminile, Collettivo Anomala, Collettiva Menapace, Roadto50%, L’officina delle donne, Artemixia, Almaterra, Strabarriere e anche Club Silencio e Visionary, ancora tante altre, che credono fortemente nell’evento come atto di sensibilizzazione contro la violenza di genere. Vi sarà anche la partecipazione dell’artista torinese Andrea Villa. L’appuntamento è in Piazza Carignano alle ore 18:00 il giorno Sabato 29 Aprile: bisogna presentarsi con un paio di jeans che verrà steso insieme sul pavimento in modo da riempire la piazza. Se si vuole, il jeans può essere lasciato per essere donato. Break The Silence Italia nasce a giugno 2020 in seguito a una molestia verbale a sfondo sessuale subita da Mariachiara Cataldo, ora Presidente dell’associazione, che, raccontando sui social quanto subito, lancia una call to action in cui chiede di rompere il silenzio su tutte le violenze che le donne subiscono ogni giorno. In pochi giorni arrivano più di 400 testimonianze da persone e sconosciute e conosciute, tra cui le sue due amiche Francesca Sapey e Giulia Chinigò, che insieme a Mariachiara diventeranno le prime founders del progetto. Successivamente ad aprile 2022 diventa un’associazione di promozione sociale a cui aderiscono altre persone attiviste. Attualmente il team è composto da 40 persone in tutta Italia professioniste in diversi ambiti e di genere, orientamento sessuale, abilità fisiche e cognitive, provenienza, età (prevalentemente tra i 20-30 anni) e classe differenti. L’associazione ha l’obiettivo di combattere per i diritti civili e contro la violenza di genere, facendo informazione, sensibilizzazione e formazione su temi quali il consenso, la violenza di genere, gli stereotipi di genere, l’identità sessuale e il victim blaming nelle scuole, eventi, festival, convegni, piazze, comuni, online, sui social media, e persino in alcune aziende. Tramite la pagina Instagram e i canali appositi, infine, si occupa anche di dare supporto alle vittime di violenza che scrivono quotidianamente, anche grazie alla rete di avvocat* e psicolog* che nel tempo si è costruita. L’associazione riceve in media 3-4 testimonianze e richieste di aiuto a settimana.

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