DONNE CON LA A

Partendo dal presupposto che ciò che non si nomina non esiste, SeNonOraQuando? Torino ha promosso nel 2015 una campagna contro la discriminazione di genere nel linguaggio, ben sintetizzata in uno spot dal titolo Donne con la A.

Un linguaggio che non deve più essere sessista: istituzioni, pubblica amministrazione, scuola, politica, informazione e privati devono usare il femminile ogni volta che si parla di una donna, qualunque ruolo o incarico ricopra, perché le donne siano riconoscibili.

È un passo necessario per garantire la rappresentazione dei due generi di cui è fatto il mondo: le donne non sono l’altra metà del cielo, sono una delle due metà.

Lo spot, realizzato dagli studenti e dalle studentesse della Scuola di Animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di Cinema, è stato presentato al Salone Internazionale del Libro nell’ambito del Progetto Potere alla Parola.

Un modo semplice e immediato per dire che la grammatica italiana prevede due generi, il maschile e il femminile, ma in nome di un presunto neutro, che in italiano non esiste, si continua a fare resistenza nell’usare il femminile per molti titoli professionali: ministra, deputata, funzionaria, sindaca, mentre è normale dire commessa, postina, operaia, infermiera.

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