Una vita migliore

Venerdì 5 maggio (e sino al 20 luglio) oltre a partecipare all’incontro organizzato da SeNonOraQuando? Torino (qui potete trovare tutte le informazioni) avrete l’opportunità di visitare, arrivando un pò prima, la bellissima mostra “UNA VITA MIGLIORE” Frammenti di storie per l’infanzia della Provincia di Torino – a cura di FlashBack Habitat che racconta la storia dell’IPI (Istituto Provinciale per l’Infanzia), brefotrofio di Torino attraverso i racconti di alcuni dei protagonisti, bambini ora adulti, e di chi ha lavorato in quella struttura, con documenti e foto dell’epoca.

Dal sito di FlashBack:

“La maternità, l’abbandono, il divario sociale e le disuguaglianze che emergono dalle storie delle persone che hanno vissuto l’Istituto (chi lavorando, chi nascendo e crescendo al suo interno) costituiscono lo scheletro di una mostra che si restituisce al pubblico nella sua interità.

Concepita dall’artista Alessandro Bulgini come opera d’arte, l’esposizione e il materiale al suo interno sono a devozione di loro stessi: ora oggetto, ora soggetto.

Attraverso l’intervento artistico e la partecipazione viva si genera una visione nuova, il pre-esistente dà origine al presente.

La mostra raccoglie le esperienze vissute in prima persona dai protagonisti dell’I.P.I. (Istituto Provinciale per l’Infanzia), brefotrofio di Torino. Con le testimonianze e i documenti consegnati da chi c’è stato (bambini ora adulti, tate, dipendenti della struttura) e raccolti negli archivi storici dell’allora Provincia di Torino, Alessandro Bulgini riporta alla luce una, tante storie. L’I.P.I. Inaugurato nel 1958 dal Presidente Gronchi, l’I.P.I. ospitò ogni anno circa trecento bambini e bambine, spesso partoriti in Corso Lanza 75 e poi dati in adozione, generalmente prima dei tre anni.

In esposizione anche i documenti che raccontano la storia degli edifici da fine ottocento in poi, da Villa del banchiere Marsaglia a Clinica Privata, la Sanatrix, fino all’acquisto e alla realizzazione della sede dell’Istituto a partire dal 1952, da parte della Provincia.

Un affresco complesso, umano, sociale e soprattutto artistico, che valorizza le vite di ognuno rendendole opera d’arte, nello spirito e nella poetica di Flashback Habitat.”

Per la Festa dei lavoratori e delle lavoratrici

Centro Studi Piero Gobetti – Francesca Romana Guarnieri

qui il link dell’articolo

Il primo maggio resta una festa centrale, che è stata fondamentale in passato non solo per celebrare le lotte operaie e sindacali ma anche per costruire una coscienza di classe e che è, oggi ancora, occasione di confronto e di istanza per i diritti di lavoratori e lavoratrici. In particolare, queste ultime sembrano avere molto di più da rivendicare in un paese che, secondo il Global Gender Gap Report del 2022, si trova al 114º posto sui 146 presi in esame per ciò che concerne la partecipazione delle donne al mondo del lavoro.

Nonostante un quadro di disposizioni (italiane ed euro-unitarie) apparentemente complete ed efficaci, infatti, l’effettiva attuazione ed applicazione del principio di parità di trattamento tra uomini e donne in ambito lavorativo in Italia nella pratica continua ad incontrare una serie di ostacoli che determinano un differenziale di genere – in particolare per quanto attiene alla parità retributiva – che non può essere giustificato, che non deve più essere tollerato e che peraltro è stato accentuato dal periodo di emergenza pandemica.

Inoltre il gender gap è stato altresì incrementato dalla progressiva precarizzazione del lavoro che ha finito per rendere più lento ma anche più necessario quel processo di realizzazione di politiche capaci di contrastare le disuguaglianze di genere nella società (il c.d. gender mainstreaming).

La discriminazione retributiva e i pregiudizi, spesso inconsci, nelle strutture retributive sono tra le cause profonde del divario di genere nel contesto europeo e, segnatamente, in quello italiano.

A tali ragioni si aggiungono poi altri fattori tutti connessi tra loro e derivanti da stereotipi di genere che non sono mai stati realmente superati e che vedono le donne tuttora uniche interpreti (o comunque indiscusse protagoniste) dei compiti di cura ed assistenza nella vita familiare (dagli ultimi dati ISTAT disponibili è emerso che ancora oggi in Italia se si somma lavoro pagato e non pagato ogni giorno le donne lavorano mediamente un’ora in più rispetto agli uomini). Solo attraverso la redistribuzione del lavoro di cura e del lavoro domestico all’interno dei nuclei familiari nonché attraverso una nuova concezione dei ruoli tradizionalmente assegnati agli uomini e alle donne all’interno della società e della famiglia si tutelano le lavoratrici dalle forme di ricatto e di discriminazione in ambito lavorativo.  Residua poi in Italia un differenziale di genere apparentemente privo di spiegazione che deve essere affrontato.

È interessante notare che nel sistema italiano normalmente la discriminazione retributiva non ha ad oggetto i minimi tabellari (che sono dovuti in applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro concretamente applicato da parte del datore di lavoro nei confronti dei propri dipendenti o comunque richiamato nel contratto di assunzione e che è, in ogni caso, il parametro di applicazione dell’art. 36Cost. che stabilisce che “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”) ma riguarda invece tutti i bonus, le indennità e gli altri elementi retributivi che rendono più difficile non solo la dimostrazione ma anche la stessa comprensione della violazione del diritto alla parità salariale da parte di chi ne è vittima.

Inoltre, nonostante la dirompenza del fenomeno della disparità di trattamento in materia salariale e quantunque vi sia un quadro normativo euro-unitario e nazionale già molto sviluppato in questo ambito, il contenzioso giudiziario su questo tema è davvero molto ridotto; se un diritto non viene azionato in modo sistematico è come se esso di fatto non fosse riconosciuto dall’ordinamento: c’è dunque un problema su cui è necessario intervenire.

Tre sono, ad avviso di chi scrive, i provvedimenti legislativi assolutamente imprescindibili e improcrastinabili in materia di promozione della cultura paritaria in ambito lavorativo e necessari a garantire l’attuazione del diritto fondamentale alla parità retributiva, misure senza le quali il principio di parità di trattamento rimarrà sempre incompiuto.

In primo luogo è opportuno intervenire, con misure stringenti e comunque vincolanti, sulla trasparenza nei sistemi retributivi: le lavoratrici non dispongono dei dati disgregati per genere delle aziende nonché dei dati relativi ai livelli salariali delle categorie di donne e uomini che svolgono lo stesso lavoro o un lavoro di pari valore. Una maggiore trasparenza permetterebbe, infatti, di far emergere i pregiudizi e i trattamenti meno favorevoli nelle strutture salariali delle imprese e quindi di riconoscere le discriminazioni che altrimenti le lavoratrici non sono nemmeno in grado di percepire. Il secondo intervento indifferibile riguarda l’estensione del congedo di paternità obbligatorio per un lasso temporale pari rispetto a quello di maternità: ciò consentirebbe di porre i lavoratori padri o potenziali padri sul medesimo piano di vulnerabilità, di fronte al datore di lavoro, delle loro colleghe e, quindi, di annullare le circostanze che rendono le donne oggetto di discriminazioni in ragione della maternità affinché questa non sia più un enorme ostacolo per la realizzazione delle loro aspirazioni professionali. Infine, il legislatore non potrà non intensificare gli strumenti di contrasto all’abbandono del lavoro da parte delle donne in particolare nei primi anni di vita del figlio e nei periodi di congedo, affrontando così una tematica di grande importanza con un consistente incremento dei servizi per l’infanzia (e analoghe considerazioni valgono per il welfare legato alla disabilità e alla terza età). Tutto ciò è tanto più importante se si pensa che il tasso di occupazione femminile ha peraltro anche una correlazione con il tasso di fecondità, tema che parrebbe essere al centro dell’agenda politica di un paese in forte calo demografico.

Alla luce di queste osservazioni si auspica che la festa dei lavoratori sia quest’anno davvero un’occasione di riflessione sulle conseguenze economiche della discriminazione e della segregazione di genere nonché sull’importanza dell’effettività rispetto all’applicazione dei divieti di discriminazione e del principio di parità di trattamento tra lavoratori e lavoratrici.

CENTRO STUDI PIERO GOBETTI

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1:#ANNIVERSARIO

Vi presentiamo la seconda delle cinque narratrici della serata DONNE 20/80+ che interpreterà il tema ANNIVERSARIO

Quando? il 5 maggio ore 18,30/20

Dove? a FlashBack (sett.C area Talk) – c.so Giovanni Lanza 75 Torino

Domitilla Pirro, giornalista pubblicista, crede che le parole portino fortuna. E’ direttrice creativa di Fronte del Borgo alla Scuola Holden di Torino e conduce l’ Osservatorio sulla Gender Equality per under 18. Con “Sote’” ha vinto la quinta edizione del concorso 8×8; suoi racconti sono usciti su la Repubblica, Linus, Playboy, minima&moralia, abbiamoleprove.com. È una delle creatrici di Merende Selvagge, progetto didattico-narrativo per umani di varie dimensioni. Il suo primo romanzo, “Chilografia”, è stato finalista al premio Libro Dell’Anno 2019 di Fahrenheit – Radio 3 Rai. Il secondo romanzo, “Nati Nuovi”, è uscito nel 2021

1:#ANNIVERSARIO

Vi presentiamo la prima delle cinque narratrici della serata DONNE 20/80+ che interpreterà il tema ANNIVERSARIO

Quando? il 5 maggio ore 18,30/20

Dove? a FlashBack (sett.C area Talk) – c.so Giovanni Lanza 75 Torino

 Mariachiara Cataldo è la presidente di Break The Silence Italia, associazione che combatte la violenza di genere. Si è laureata con lode in Economia, organizzazione e management e diplomata al POLIMI Graduate School of Management in educazione finanziaria – Road to social change: collaborazioni tra profit e no profit. Collabora con Fondazione Libellula per il tema Diversity e inclusion nelle aziende. Nel 2022 è stata riconosciuta come “creatrice di cambiamenti sociali” dalla organizzazione Ashoka e dalla Agenzia Nazionale Giovani. Ora studia Marketing e Retail alla 24Ore Business School.

A questi politici basterebbe ascoltare di più le donne per capire le ragioni della denatalità

Il Fatto Quotidiano Blog – 28 aprile 2023 – Laura Onofri

Ultimamente il tema della denatalità è tornato prepotentemente in dibatti e articoli, ma anche nelle esternazioni dei politici.
Nei giorni scorsi Giorgia Meloni ha affermato che il governo proporrà incentivi per favorire la natalità, il suo ministro, nonché cognato, Francesco Lollobrigida è addirittura giunto ad additare la “sostituzione etnica” come emergenza italiana, unendo il tema del decremento delle nascite a quello dell’immigrazione.

Questa fissa della purezza della razza di lontana e triste memoria è un chiodo fisso di questa destra al governo. Già nel 2017 Giorgia Meloni in un comizio affermò che l’immigrazione “è un’invasione pianificata e voluta. Si chiama sostituzione etnica” aggiungendo “e noi non la consentiremo”.

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1: #ANNIVERSARIO

Non perdetevi la prima serata di DONNE 20/80+

Si parte! Il 5 maggio all’ora dell’aperitivo a Flash Back il primo dei tre incontri con le speciali narratrici, dai 20 anni in su, che hanno accolto l’invito di Snoq: interpretare un tema comune alla luce della propria storia. Si comincia con Anniversario. Che cosa è per una ventenne, cosa evoca a 80 anni? E cosa fa risuonare in donne di età diverse l’espressione La prima volta, tema della serata del 9 giugno? Cosa intendono per Una svolta una ragazza o una cinquantenne? Lo scopriremo il 7 luglio. Donne 20/80+ parte dal desiderio di incrociare e valorizzare storie e vissuti di donne di diverse generazioni che, fuori dalla sfera famigliare, hanno poche occasioni di scambio.

Dove: FLASH BACK, corso Giovanni Lanza 75.

Quando: 5 maggio ore 18,30-20

Ingresso libero

Intrepreteranno il tema Anniversario:

20/30 Mariachiara Cataldo è la presidente di Break The Silence Italia, associazione che combatte la violenza di genere. Si è laureata con lode in Economia, organizzazione e management e diplomata al POLIMI Graduate School of Management in educazione finanziaria – Road to social change: collaborazioni tra profit e no profit. Collabora con Fondazione Libellula per il tema Diversity e inclusion nelle aziende. Nel 2022 è stata riconosciuta come “creatrice di cambiamenti sociali” dalla organizzazione Ashoka e dalla Agenzia Nazionale Giovani. Ora studia Marketing e Retail alla 24Ore Business School.

30/40 Domitilla Pirro, giornalista pubblicista, crede che le parole portino fortuna. E’ direttrice creativa di Fronte del Borgo alla Scuola Holden di Torino e conduce l’ Osservatorio sulla Gender Equality per under 18. Con “Sote’” ha vinto la quinta edizione del concorso 8×8; suoi racconti sono usciti su la Repubblica, Linus, Playboy, minima&moralia, abbiamoleprove.com. È una delle creatrici di Merende Selvagge, progetto didattico-narrativo per umani di varie dimensioni. Il suo primo romanzo, “Chilografia”, è stato finalista al premio Libro Dell’Anno 2019 di Fahrenheit – Radio 3 Rai. Il secondo romanzo, “Nati Nuovi”, è uscito nel 2021

40/50 Anna Marlena Buscemi, dottoressa in Scienze Gastronomiche, scrive e parla di cibo e dei suoi personaggi; è docente di Cultura Gastronomica, Storia e Geografia della Gastronomia, Turismo Gastronomico; studia ed elabora format e collabora a vari progetti inerenti alla ristorazione. Si occupa di formazione e consulenza per enti pubblici e imprese private. Per MIP – mettersi in proprio segue progetti e idee imprenditoriali in fase di start-up che riguardano il consumo e la somministrazione di cibi e bevande fuori dalle mura domestiche.

50/60 Viola Scaglione è direttrice artistica e danzatrice del Balletto Teatro di Torino. Di sé dice: “sono una grande osservatrice e cerco di mantenere vivo e lucido il mio sguardo coltivando e cucendo relazioni, i differenti punti di vista delle persone sono la mia vera forza. Gli occhi sono le mie finestre, i miei fari. La pelle mi da la direzione e la sua temperatura alimenta i miei pensieri e mi regala la percezione del mondo”.

60/70 Silvia Rosa-Brusin, giornalista, è stata responsabile di TGR Leonardo, il primo telegiornale al mondo dedicato alle notizie della scienza, in onda su Raitre dal 1992. Dall’astronomia alla fisica, dalla genetica alle cellule staminali, alle missioni spaziali, ha raccontato tutti gli eventi più importanti e le scoperte degli ultimi trent’anni. Grazie ad una sua idea la Nasa ha portato su Marte le immagini dell’Autoritratto e del Codice sul Volo degli Uccelli di Leonardo Da Vinci, in un chip, inserito nel Rover Curiosity. L’ Unione Astronomica Internazionale ha dato il suo nome ad un asteroide scoperto nel 1986: 7396 Brusin.

a cura di SeNonOraQuando?Torino

 

Giù le mani

In risposta allo stop delle trascrizioni dei certificati di nascita esteri di bambin* con due papà e la formazione di atti di nascita con due mamme, le associazioni Famiglie Arcobaleno e Coordinamento Torino Pride organizzano venerdì 28 aprile alle 18:30 in Piazza Castello (davanti alla Prefettura) la manifestazione Giù le mani dai nostri figli e dalle nostre figlie.

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DONNE20/80+

Vi aspettiamo il 5 maggio per il primo dei tre incontri con le speciali narratrici, dai 20 anni in su, che hanno raccolto il nostro invito : interpretare un tema comune alla luce della propria storia.

Per il primo appuntamento abbiamo scelto “Un anniversario”.

E sarà una divertente sorpresa scoprire come viene declinato a seconda dell’età e delle esperienze vissute.

Le prime narratrici sono:

decade 20/30 : Maria Chiara Cataldo, presidente Break the Silence

decade 30/40 : Domitilla Pirro, scrittrice e docente Scuola Holden

decade 40/50 : Marlena Buscemi, docente e consulente gastronomica

decade 50/60 : Viola Scaglione, danzatrice e direttrice artistica

decade 60/70: Silvia Rosa Brusin, giornalista scientifica

“La prima volta” e “Una svolta” i temi che saranno intrepretati da altre donne di diverse generazioni il 9 giugno e il 7 luglio. Segnatevi le date.

Orario: dalle 18 e 30 alle 20,

Dove: in corso Giovanni Lanza 75, nella sede di Flash Back che ha anche uno spazio per chiacchiere e aperitivi.

Ingresso libero

A cura di Senonoraquando? Torino

Denim Day 2023

Anche quest’anno Break The Silence per la terza volta a Torino, città in cui ha visto l’iniziativa nascere, e in
altre città italiane, organizzerà un flash-mob in occasione del Denim Day, giornata mondiale di
sensibilizzazione contro la violenza di genere e in particolare contro la vittimizzazione secondaria o
victim blaming, il famoso “te la sei cercata!”.

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